martedì 26 ottobre 2010

Quanto ci costa quel Tg1


Quanto ci costa quel Tg1 ridotto a foglio di partitopubblicata da BERLUSCONI chi è? il giorno martedì 26 ottobre 2010 alle ore 17.53
di Curzio Maltese




La direzione del Tg1 di Augusto Minzolini, a parte tutto il resto, costa al contribuente circa cento milioni di euro l'anno. È un calcolo semplice che fanno gli esperti di raccolta pubblicitaria. Minzolini ha ereditato da Gianni Riotta un telegiornale delle 20 al 31-32 per cento di share e lo ha precipitato in appena due anni al 24-25 per cento. In una stima prudente, significa una perdita di quasi 300 mila euro di pubblicità ogni sera. È il prezzo che tutti noi paghiamo per il piacere di mantenere un telegiornale che informa correttamente sulla vita dei delfini, ma ignora la differenza fra un'assoluzione e una prescrizione, nasconde sistematicamente le notizie negative sull'economia, come ha dimostrato uno studio di Tito Boeri, ed è in definitiva diventato il telegiornale di partito più costoso per i contribuenti italiani. Ma è soltanto uno dei tanti esempi. Anni fa la Rai. per struttura, risorse, qualità, avrebbe potuto diventare una grande compagnia internazionale, esattamente come l'Alitalia o le Ferrovie dello Stato. Oggi la Rai è un baraccone destinato al fallimento, condotto dalla politica attraverso un calvario di scelte sbagliate e senza futuro, a cominciare dalla rinuncia al digitale terrestre, in favore, si capisce, di Mediaset. L'ultimo caso Santoro, con la punizione inflitta all'azienda e ai telespettatori, invece che al conduttore, è l'emblema di una dirigenza demenziale.




La principale promessa di Berlusconi, nella discesa in campo, era di condurre l'Italia come un'azienda. È facile dimostrare come le aziende pubbliche, durante la gestione dei governi Berlusconi, siano state gestite molto peggio di quanto avessero fatto i famosi ladroni della Prima repubblica. Sull'Alitalia si è detto molto. Minore attenzione circonda l'agonia delle Fs, le peggiori e le più costose ferrovie d'Europa, finanziate ogni anno con sei miliardi di danaro pubblico allo scopo di continuare a torturare i pendolari. Senza contare le decine di miliardi buttati per progetti folli come l'inutile ponte ferroviario sullo Stretto o una linea Tav che ci costa il triplo della media europea. Ma l'intero spettacolo della gestione della cosa pubblica ai tempi di Berlusconi è vergognosa, la fiera dell'incompetente e del trafficone, ex autisti promossi manager, ex fidanzate ed ex segretarie promosse a posti di dirigenza, galoppini elettorali e parenti falliti premiati con consulenze e stipendi faraonici. Sono questi i veri scandali della casta, non le auto blu o le indennità agli assessori comunali o le case a Montecarlo.



Fonte: Il Venerdì di Repubblica del 22 ottobre 2010