mercoledì 28 dicembre 2011

il drone...................


Maria Vittoria Pittamiglio
Il nuovo ministro della Pubblica Istruzione, il drone Profumo (drone in quanto telecomandato dai “mercati” e in quanto privo di qualsiasi contenuto culturale e ideale autonomo), ha esposto le sue idee in materia di politica scolastica: idee che riprendono quelle formulate a suo tempo dall’impagabile Lombardi, con il quale Profumo condivide la medesima estrazione e la medesima impostazione confindustriale.

Dal summenzionato dibattito si è potuto apprendere, che anche per il nuovo titolare del dicastero della Minerva, come per tutti i tecnocrati neoliberisti, l’informatica è la chiave risolutiva di ogni problema scolastico.

Sennonché la goffa enfasi pubblicitaria con cui il ministro presume di annunciare, all’insegna del primato dell’informatica, cambiamenti epocali nel modo di studiare e di fare scuola, oltre ad emanare un forte puzzo di stantìo per i luoghi comuni cui attinge, rivela una preoccupante carenza nella comprensione dei processi specifici di insegnamento e di apprendimento.

Il drone che Monti ha piazzato al ministero della Pubblica Istruzione assicura, tra l’altro, che farà il possibile per introdurre Web e digitale nelle classi: “I libri si spostino sui tablet…si possono scaricare (non gratis, le cose hanno valore)…alla fine si risparmia, pur considerando l’acquisto dei tablet”. Come emerge da queste enunciazioni, è palese l’intento di fare della scuola un campo aperto agli investimenti e al ‘business’ delle imprese private, in questo caso di quelle che producono i tablet (tutte straniere). Ma per il drone questo non è un problema: l’importante è che le scuole siano piene di tablet, anche se i cessi sono senza carta e senza tavolette