giovedì 10 marzo 2011

12 marzo - la Costituzione ha bisogno di noi

ATTENZIONE ! NAPOLETANI !




Luigi de Magistris,

la Costituzione ha bisogno di noi
Una manifestazione partecipata, vivace, colorata, giovane. Così immagino l’appuntamento indetto “A difesa della Costituzione” per il 12 marzo. Perché la Carta repubblicana non è lettera morta, orpello novecentesco da gettare nel dimenticatoio della storia, intralcio ad una presunta modernità e ad un presunto riformismo che poi, nei fatti, si traducono nel suo smantellamento, mettendo a rischio la stessa democrazia che la Costituzione garantisce e governa. Berlusconi Silvio docet. La Costituzione repubblicana, infatti, è viva e vegeta, attuale e fresca, per questo deve essere protetta e conservata dalla sferzata autoritaria in atto da parte dell’esecutivo, che la sta svuotando progressivamente di forza per mezzo di una legislazione ingiusta e reazionaria. Provvedimenti stabiliti da un governo autarchico, che aspira a farli approvare da un parlamento ridotto a mero organo di ratifica, stanno mettendo in discussione i principi fondamentali della Carta, proiettando un’ombra lunga sulla stessa tenuta democratica. Non domani, ma già oggi. Dal processo breve fino alle intercettazioni, viene fatta carta straccia dell’art.3 (riguardante l’uguaglianza dei cittadini di fronte alla giustizia) e dell’art.21 (sulla libertà di informare e di essere informati, oltre che sulla libertà di espressione). Si tratta di pilastri costituzionali che reggono questo edificio prezioso che è la nostra Repubblica, sempre esposto al rischio di essere abbattuto da parte di tendenze dispotiche, tanto saldo quanto fragile dunque. A questo appuntamento di piazza -giustamente indetto da Articolo 21 e sottoscritto da tante associazioni, forze partitiche e cittadini- si è poi aggiunto un ulteriore ingrediente politico di rivendicazione: la difesa dell’istruzione pubblica, dopo le parole indegne pronunciate da un presidente del Consiglio più golpista che democratico. Al pensiero unico berlusconiano, fondato sulla riduzione dell’essere umano a passivo consumatore acritico, l’istruzione pubblica non può che far paura. Essa infatti alimenta la libertà di giudizio e instilla quelle potenti arme conoscitive, ma anche politico-sociali, che sono il dubbio e il dubitare. La conoscenza del resto non è fattore neutrale, ma elemento dalle ripercussioni politiche e civili. La riforma Gelmini è il volto ufficiale e normativo di una paura e di un progetto: la paura verso l’autonomia delle menti e il progetto di ricondurle sotto il controllo del potere. In contrasto con la Costituzione , ovviamente, nata non a caso sulle macerie di una dittatura come il fascismo. Vorrei ricordare un discorso tenuto a Milano, nel lontano 1955, da Piero Calamandrei. Parole attuali che questo padre nobile della patria rivolgeva ai giovani e relative alla Costituzione. Sono un’eredità preziosa, come preziosa è la nostra Carta, ma soprattutto sono un monito per il presente. “La nostra Costituzione è in parte una realtà, ma soltanto in parte è una realtà. In parte è ancora un programma, un ideale, una speranza, un impegno di un lavoro da compiere. Quanto lavoro avete da compiere! Quanto lavoro vi sta dinanzi! Però, vedete, la Costituzione non è una macchina che una volta messa in moto va avanti da sé. La Costituzione è un pezzo di carta: la lascio cadere e non si muove. Perché si muova bisogna ogni giorno rimetterci dentro il combustibile, bisogna metterci dentro l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità. Quindi, voi giovani alla Costituzione dovete dare il vostro spirito, la vostra gioventù, farla vivere, sentirla come cosa vostra, metterci dentro il senso civico, la coscienza civica, rendersi conto - questa è una delle gioie della vita - rendersi conto che ognuno di noi nel mondo non è solo, che siamo in più, che siamo parte di un tutto, nei limiti dell’Italia e nel mondo”. Perché “dietro ad ogni articolo di questa Costituzione, o giovani, voi dovete vedere giovani come voi, caduti combattendo, fucilati, impiccati, torturati, morti di fame nei campi di concentramento, morti in Russia, morti in Africa, morti per le strade di Milano, per le strade di Firenze, che hanno dato la vita perché la libertà e la giustizia potessero essere scritte su questa carta” . La Costituzione oggi ha bisogno di noi, per essere non solo realizzata ma anche difesa.

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